Battitore della foglia d'oro

Marino Menegazzo

Ritratto 2
  • LABORATORIO: Mario Berta Battiloro
  • PRODOTTI: Foglie d'oro
  • MATERIALI: Oro
  • SESTIERE: Cannaregio
  • DISPONIBILITÀ: Chiuso definitivamente
  • INDIRIZZO: Calle Larga dei Boteri, 5113

Il laboratorio Mario Berta Battiloro ha rappresentato l’ultimo baluardo di un’arte che Venezia pratica fin dall’introduzione della tecnica da parte dei Bizantini nell’XI secolo. Fondato nel 1926 da Mario Berta, è successivamente passato alla figlia Sabrina che, insieme al marito Marino Menegazzo e, per molto tempo anche alle figlie, Eleonora e Sara, hanno portato avanti la preziosissima, meticolosa tradizione del battiloro, che trasforma l’oro e altri metalli in foglie sottilissime.

Situato in quella che un tempo era la casa di Tiziano, il laboratorio è al tempo stesso museo e bottega artigiana. Al centro del giardino si trova il laboratorio di Marino, dove si svolgono le prime fasi—fusione e battitura. Il processo inizia per l’appunto con la fusione dell’oro, che viene poi modellato in lingotti e successivamente ridotto in lamine. Queste, impilate, vengono martellate una prima volta per assottigliarle. Marino le impila di nuovo e le batte con martelli che variano tra i 3 e gli 8 chilogrammi, fino ad ottenere, via via, le impalpabili foglie finali. Questo processo, faticoso e delicatissimo, può durare fino a due ore per sessione, ma il risultato ha una matericità e una lucentezza sbalorditive. 

La fase del taglio richiede grande coordinamento e precisione di gesto e respiro affinché il metallo rimanga intatto. L’oro viene tagliato con speciali taglierini quadrati, sollevato con delle bacchette e organizzato in libretti, mentre i ritagli vengono recuperati per essere rifusi. Le foglie d’oro finite vengono destinate a progetti artistici di restauro, design e alta gioielleria, come nel caso dei mosaici della Basilica di San Marco.

Ora che il laboratorio è stato definitivamente chiuso, i macchinari sono stati trasferiti al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con l'intento di preservare la memoria di quest'arte, nella speranza che la storia della battitura dell'oro non venga mai dimenticata.